Con l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, le assemblee di condominio sono bloccate su tutto il territorio italiano.
Il DPCM 04-03-20 firmato dal presidente del Consiglio dei ministri e dal ministro della Salute è molto chiaro.
Infatti, tra i provvedimenti emessi si legge, all’articolo 1, lettera b:
«sono sospese le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro»
DISTANZA MINIMA DI SICUREZZA
Quindi, anche le assemblee di condominio sono ricomprese in questo contesto.
Basti pensare che assicurare la distanza minima di un metro significa creare uno spazio di almeno 1,5 metri quadrati per ogni condòmino e, considerando lo spazio usato (di norma gli uffici degli amministratori di condominio) potrebbe non essere sufficiente, soprattutto per i grossi condomini.
LE DICHIARAZIONI DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
Nelle zone più colpite da Coronavirus, localizzate prevalentemente nel nord Italia, la raccomandazione dell’Anammi ( Associazione Nazional-europea AMMinistratori d’Immobili) è quello di rinviare a data da destinarsi le assemblee già in programma; è proprio in tal senso che vanno le dichiarazioni di Giuseppe Bica, presidente dell’ANAMMI.
Bica dichiara «meglio far saltare le assemblee che mettere a rischio la salute dei partecipanti»
Anche Francesco Burrelli, presidente ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali Immobiliari) ha dichiarato attraverso un comunicato «Anaci, senza minimamente sovrapporsi alle prescrizioni date dalle Istituzioni Italiane nazionali e regionali, informa e consiglia, per quanto riguarda le Regioni Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria ed Emilia Romagna di adottare i seguenti
accorgimenti:
– sospendere gli eventi Anaci organizzati a qualsiasi titolo;
– non intraprendere alcuna organizzazione per nuovi eventi Anaci;
– sospendere le assemblee organizzate per le sedi Anaci locali;
– non convocare alcuna assemblea per le sedi Anaci locali;
– informare i propri clienti dove possibile di non convocare assemblee per tutelare la salute dei cittadini.»
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